Il mio Piglione trail è stato casuale.
Avrei voluto fare la gara anche se non ero preparato, ormai sono mesi che corro a sensazione, senza allenamenti mirati ma è una gara organizzata da un grande appassionato e trascinatore nel mondo del Trail, nonché ultra-trailer, Luca Lombardi e mi piacerebbe esserci.
Luca
La data però, coincide con un altro impegno pertanto non mi sono iscritto. All’ultimo tuffo però sono ingaggiato come scopa e capito che mi sarei potuto liberare per la mattinata ho accettato con molto piacere e non solo per supportare Luca nell’evento ma anche per provare un “ruolo” mai fatto!
Si tratta di correre o camminare come fanalino di coda al gruppo dei partecipanti togliendo tutte le bandelle e cartelli che sono stati sistemati sul percorso. Beh un modo per godersi il percorso ed i suoi panorami senza avere l’assillo dei tempi, dopo tutto a me piace più così !
Pania della Croce
Così all’ora convenuta mi trovo a San Rocco in Turrite (Lu) dove ho modo di salutare i compagni Survival impegnati nella gara.
Giulia Alessandra Il mitico Mazza Francesca Survival
Mi unisco anche ai 3 compagni di avventura con cui farò da scopa e allo start iniziamo il nostro giro della 25km, d+ 1200 seguendo, a distanza, l’ultimo partecipante e portando avanti il compito di pulizia del percorso.
Sotto questo aspetto la prima cosa che è subito ben evidente è il grande rispetto dei partecipanti per la natura, in tutto il tratto di percorso che ho coperto (18 k su 25 … tra poco scoprirete il perché 😔) nessuno ha lasciato cadere un gel, una carta di una barretta energetica. Questo per me è importante, il trail è vivere la natura rispettandola.
Veniamo al percorso descritto con precisone anche nel road book di gara che mi aiuta a comporre questa descrizione.
La Partenza è dal Campo Sportivo di San Rocco in Turrite, dove una sterrata ci porta alla località Tilletto (km 3, quota 720m) dove si imbocca uno sterrato più ampio che, in leggera salita, porta fino all’Alpeggio di Foci di Gello (siamo a 5 km e mezzo dalla partenza e quota 780m slm).
Dopo un breve tratto asfaltato, si prende il sentiero denominato Metato di Lua (6 km dallo start e quota 778m slm), seguendo il sentiero in discesa fino a ritoccare l’asfalto (a circa 7 k e 675m).
Metato di Lua
Poi imbocchiamo di nuovo il sentiero in discesa fino ad incrociare di nuovo la strada asfaltata (km 7,4 quota 560m), poi ancora 200 m di asfalto in discesa ed, in località Cavina, si reimbocca una sterrata dove c’è un ristoro con cioccolata, parmigiano, tea e bibite varie (km 7 e mezzo e quota 542m). Visto che non siamo legati a un crono stringente, scambiamo due parole, ci rifoccilliamo, beviamo e si riparte!
Insomma una corsa rilassata e godereccia!
Proseguo su sterrato fino al km 10,5 dove, attraversato l’asfalto, ci si immette su un sentiero in leggera salita che porta al Parcheggio di Colognora (km 10 e mezzo a quota 544). Qui si entra nel paese e si supera il Museo del Castagno che varrebbe la pena visitare ma non c’è tempo ! Se è bello come il paese ci dovrò tornare !
Superato il paese di Colognora, si gira su sterrata seguendo un paletto in legno con incisa l’indicazione per la “Chiesa di Castello”.
Procedo in discesa su questa mulattiera seguendo sempre le indicazioni per la “Chiesa di Castello” fino a incrociare una sterrata che si imbocca in discesa (siamo a circa km 12 dalla partenza a quota 418m). Avanti sulla sterrata, che diventa sentiero per arrivare in località Castello (km 13 quota 322 dove troviamo anche il secondo ristoro ben allestito come il precedente e anche qui con persone gioviali e allegre).
Poi prendo un tratto in discesa su asfalto fino a raggiungere il paese di Villa a Roggio (siamo a circa 14 km dal via e quota 263, la più bassa del percorso). Qui si passa tra le case , un passaggio molto suggestivo e imboccando una scalinata si inizia a salire fino ad entrare in una corte, per poi passare sotto un arco.
Ora inizia uno sterrato che, prima in discesa, poi con qualche breve strappo in salita, ci porta ad incrociare una strada asfaltata (siamo a quasi 15 k dal via e quota 270m).
Si prosegue su asfalto in discesa per 200 metri, per imboccare poi un sentiero nel bosco in salita che, tagliando diverse volte l’asfalto, raggiunge l’abitato di Ansana (km 15 e quota 290m).
Qui si imbocca una scala in discesa molto ripida e si prosegue poi attraversando un bel ponticello dove mi sarei fermato volentieri per una foto ma non ho fatto in tempo !
Seguendo il sentiero nel bosco che, dopo essere diventato uno sterrato più ampio, raggiunge il paese di Celle dei Puccini (km 16 quota 336). Questi paesi sono uno più bello dell’altro , tutti in pietra e ben tenuti.
Attraversato il paese, davanti alla chiesa salgo una ripida scala che diventa un sentiero scalinato anche ripido, fino al paese di Gello (siamo a km 16 e mezzo dalla partenza a quota 448m).
Attraverso il bel paesino e, dopo aver salito un’ altra scalinata selciata, percorro un sentiero sono al km 17 e quota 473m s.l.m.
A questo punto sbuco su un bel sentiero in leggera salita che faccio senza problemi, per circa 700 metri. Mi sto divertendo e sono in forma.
Il sentiero termina incrociando uno sterrato che imbocco girando a sinistra. Sono in località Solcino al km 18 e quota 564m, il sentiero è ampio , pianeggiante e mancano poco più di 100 m al terzo e ultimo ristoro … purtroppo , non so spiegarmi come, ma la caviglia si gira, mi fermo istantaneamente, non cado e vedo le stelle. Lascio il sacchetto delle bandelle tolte che sto portando insieme ad alcuni cartelli che ho sotto il braccio ad un compagno di avventura e mi trascino fino al ristoro. Purtroppo non riuscirò a vedere il sentiero in salita molto scavato dall’acqua, denominato Canyon di Solcino, che è subito dopo il ristoro.
La mia esperienza al piglione trail termina qui.
Per fortuna c’è il ristoro perché non riesco a camminare e per fortuna c’è un signore, gentilissimo, che con la sua panda 4×4 mi accompagna a San Rocco.
Non mi ero mai infortunato facendo trail, prima di oggi, e non mi era mai capitato di dover gettare la spugna senza completare un percorso. Stavolta, purtroppo, non può essere altrimenti 😥
Questa volta l’infortunio è più serio di quello del 2018, ed il verdetto della RX è implacabile infrazione dell’estremita distale del perone ovvero la rottura del malleolo esterno tibio-tarsico destro e danneggiamento del legamento … 👋👋👋 speriamo di rivederci su qualche sentiero tra qualche mese !!! 🤞🤞
Resta il ricordo di una bellissima giornata e di un trail veramente ben organizzato.
Un percorso suggestivo, a tratti molto panoramico, ben segnalato (anche troppo ! Considerando il numero di bandelle tolte 😂).
Mi Prometto di tornare su queste colline per completare il giro disegnato dal buon Luca appena potrò !
Alla prossima 🤞!
🏃♂️ #pellerun & #pelletrail 🐗 lifestyle