Da tanto tempo mi balena per la testa l’idea di fare un percorso di più giorni, con un minimo di attrezzatura sulle spalle correndo o quanto meno a passo veloce, ovvero un misto tra Trail running e trekking veloce. Per questo, mentalmente, avevo iniziato a scandagliare le varie zone della Toscana, Liguria ed Emilia Romagna per studiare un itinerario, pensare come allenarmi, come strutturare il bagaglio.
Poi casualmente, sfogliando una rivista, ho scoperto che questa “specialità” ha un nome “fastpacking” … ormai non si inventa più niente!😁😂
La bibliografia è ricca ed aiuta a prepararsi al meglio.
In sostanza, il mio obiettivo è indossare l’abbigliamento da trail che uso per le mie uscite arricchito da uno zaino (max 15/20kg) con i materiali e gli accessori per permettermi un passo-corsa, così da poter fare sviluppare più km rispetto ad una uscita di qualche ora, come tradizionalmente faccio, di trail running, godendomi maggiormente l’immersione nella natura. Il fastpacking può essere vissuto in auto-sufficienza, in semi-autosufficienza o assistito e durare da 2 a più giorni.
In auto-sufficienza occorre una preparazione profonda perché più estremo. Devi essere autosufficiente nel cibo per tutti i giorni di permanenza fuori, mettere nel bilancio che si potrebbe necessitare di dover purificare l’acqua da bere perché non si trovano fontane, trascorrere la notte in bivacco.
Io vorrei approcciare per gradi questa modalità e mi accontenterei di iniziare con un percorso che prevede una notte fuori con sosta in B&B o in un ostello dove si possa fare una doccia e mangiare qualcosa oltre fare rifornimento di acqua per il giorno seguente. Certo in autosufficienza potrebbe essere un’esperienza più piena ma richiede molta preparazione. Anche in assistito sarebbe molto interessante, con una persona fidata e paziente che ti aiuta di tappa in tappa, come Jenny con Scott Jurek durante la sua ultra maratona sugli Appalachi; ma al momento non saprei come fare. Pertanto la mia prima avventura sarà sicuramente con un amico fidato (da solo meglio evitare, almeno fin tanto che non si è più esperti) ma con tappe scandite con soggiorni in strutture.
Allora forza! Buon divertimento… E ricorda le avventure nascono quando si comincia a pensarle e terminano, dopo averle vissute, dopo averle ben descritte e condivise!
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Non ho mai fatto una cosa del genere ma sono sicuramente le esperienze straordinarie che oltre a darti un ricco bagaglio di conoscenze dei posti che attraversi, fanno anche cresecere una persona.
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