L’occasione è ghiotta… Raggiungere lo spuntone di Santallago per via diretta dalle Parole d’oro (Guamo, Lu) con un TA (Trail autogestito) Survival Trail runners che è anche il primo di Giulia come capo squadra. Si sale fino a Stanghetta per i classici single Track e carrabili passando dalla Gallonzora e dal Colle di Dreon per poi imboccare un single track interessante, a tratti ripido, nel bosco che è la prima volta che percorro e che incrocia due metati completamente immersi nel verde che subito mi fanno fantasticare e sognare escursioni, Trail e soggiorni in Solitaria!
Si parte!
I boschi sono folti e salgono ripidi, si incrociano anche alberi particolarmente strani e da forme inquietanti. Alcuni alberi sono stati in un’altra epoca luoghi di sepoltura di uomini malvagi e prepotenti al punto che non meritavano la sepoltura nel cimitero del paese. E tanta era la malvagità che diversi alberi sono seccati, altri hanno assunto forme contorte. Noi siamo gente di mondo e non curanti saliamo…
Stavolta saliamo di giorno sullo Spuntone, altre volte lo abbiamo fatto al crepuscolo, e una volta in cima ci godiamo il panorama che spazia dal Monte Serra alla piana di Pisa, al mare. Bellissimo.
Si vede bene la successione di rocce che dallo Spuntone scende a valle. Rocce dall’aspetto strano e bizzarro dalle forme inquietanti!
Si scende poi verso passo campo di Croce, dove un tempo transitavano mercanti, viandanti, guerrieri, eremiti. Proprio dove il Diavolo decise di creare scompiglio a questo quieto camminare tra i sentieri dei monti Pisani. Così si trasformò in un ricco cavaliere e inizio a percorrere quegli stessi sentieri che oggi siamo noi a calpestare! La cosa più inquietante è che il diavolo sembra sia ancora in quella zona, ma noi non lo incontriamo.
Un tempo però lo incontrò un eremita di passaggio, forse diretto alla Spelonca, chissà! E guardandolo negli occhi lo smaschero’. Da quel momento si sparse subito la voce di chi fosse realmente il ricco cavaliere. Questo non piacque al Diavolo che si innervosi’ talmente che ogni volta che veniva riconosciuto lasciava cadere tutto ciò che aveva in mano trasformandolo in rocce. Fu allora che un viandante prese due tronchi, li lego’ assieme a formare una croce e la pianto’ in terra al confine tra il versante lucchese e pisano. Così, da quel momento, il Diavolo non potette più spostarsi e rimase bloccato tra questa croce e quella di Vorno che è sul colle che sovrasta il paese.
Ancora oggi, quando si passa da qui in piena notte, si sente sbuffare tra i grossi massi rocciosi che sono tra il Faeta e lo Spuntone. Chi non lo sa pensa siano cinghiali. Io, invece, sto pensando di fare, appena possibile, una due giorni con sosta notturna proprio qui, per riuscirlo a vedere!
La nostra corsa continua inframezzata da qualche foto, e dopo un po’ di km in questi fantastici boschi, rientriamo a Guamo. Che piacere correre nella natura!
E per ben terminare la mattinata? Non poteva che esserci un terzo tempo con cui recuperare energie e sali minarali persi correndo!
Non prima, però, di essersi immersi in un ruscello per defaticare ed aver solidarizzato con signore gentilissimo che si adopera per mantenere l’argine curato e pulito e che ci ha offerto i pomodori del suo oper arricchiere la nostra baguette!
🏃♂️ #pellerun & #pelletrail 🐗 lifestyle